Tendenzialmente un PAC ha una durata di 5 anni. Una volta concluso è possibile modificarlo o farlo ripartire.
Come spiego nel mio articolo precedente un PAC diluisce il rischio nel tempo: se il mercato scende, il piano di accumulo consente di acquistare un numero maggiore di quote. Per questo, è uno strumento adatto ai fondi azionari, dove mostra maggiori rendimenti sul lungo periodo.
Diminuzione e dilazione del rischio
Investire poco, ma sempre ed in maniera costante è una ottima soluzione per chi ha una propensione al rischio contenuta.
Investire grandi cifre può generare ansia e paura. Al contrario, accantonare una piccola cifra mensile fa dormire sonni tranquilli anche a chi non vuole correre troppi rischi: quando il mercato cala, si acquistano più quote. Quando il mercato sale, si acquistano meno quote, ma il capitale già accantonato aumenta il suo valore.
Finanza Comportamentale
Quando i mercati sono sotto pressione e i telegiornali danno notizie preoccupanti sugli scenari socio politici, le persone avrebbero la tentazione di disinvestire. E’ normale.
In realtà, quando tutto scende sarebbe il caso di comprare, non di vendere. E’ come quando vediamo un prodotto scontato: non ci allontaniamo, magari pensiamo di fare scorta.
Se il prezzo della casa dei vostri sogni è sceso ed il proprietario la venderebbe a 30.000 euro in meno che fareste? Direste di no?
Il PAC risolve la finanza comportamentale: evita di incappare in possibili errori e di prendere delle decisioni sbagliate dettate da paure, emozioni ed esaltazioni, come quelle avvenute durante la bolla speculativa del 1999-2000, dove numerose persone hanno investito in azioni ad esempio ENI, Tiscali o Telecom.
I valori della nostra Borsa nel tempo non sono più stati raggiunti, anzi, siamo quasi al 50% in meno rispetto al valore del tempo.
Un consiglio che desidero dare consiste nel fatto che quando tutti comprano, è meglio iniziare a vendere.
Quando invece il mercato crolla voi dovreste comprare. Si tratta di tutto ciò che la testa, l’istinto e la pancia vi farebbe fare in quelle occasioni.
Una domanda che rientrerebbe nel MIFID da me scritto è riferita al seguente argomento, ovvero, tendenzialmente ai miei clienti pongo spesso un quesito riguardante la pasta che preferiscono.
Chiedo in seguito come si comporterebbero al supermercato vedendola in offerta e se per caso non la comprerebbero perché spaventati dal prezzo troppo basso, oppure comprerebbero un’altra confezione di pasta che costi lo stesso prezzo di quella preferita prima che venisse scontata, oppure ne acquisterebbero il doppio delle confezioni per farne scorta o lo stesso solito quantitativo.